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10 PREFAZIONE
maggior parte delle combinazioni, e sul ruolo svolto dai pedoni non si dice mai abbastanza, essendo essi fondamentali negli scacchi. Non perché l’ha detto Philidor e l’hanno ripetuto da allora innumerevoli teorici: è il gioco stes- so a dimostrarcelo ogni giorno in modo inequivocabile. Studieremo quindi le possibili situazioni di contatto tra i pedoni, le strutture caratteristiche e gli specifici aspetti della promozione. Non dimentichiamoci che negli scacchi ogni debolezza ha qualcosa a che vedere con i pedoni, e che la partita riceve nuova linfa quando un pedone raggiunge l’ultima casa della sua colonna.
Oggi il gioco dei grandi scacchisti è sempre più intenso ed ultradinamico, la lotta per l’iniziativa ha raggiunto livelli inimmaginabili. Mai nella storia degli scacchi si erano visti combattimenti tanto ricchi e articolati come negli ultimi decenni, e ciò non può che accrescere la qualità e la complessità della lotta alla scacchiera. Il rovescio della medaglia è che ora, abituati come siamo a sistemi d’apertura che sembrano violare i principi scacchistici tradizionali, ci dimentichiamo spesso che quei principi sono ancora validi.
L’ipermodernismo appartiene al passa- to; anche il futurismo, ammesso che sia esistito, è anacronistico: oggi abbiamo l’iperfuturismo! L’apertura sopra ripor- tata, contrariamente a quanto si potreb- be pensare, non ci viene da due amatori ma da due forti GM, John van der Wiel e Stuart Conquest al Campionato europeo a squadre di Batumi (1999).
Fermiamoci un momento a riflettere su come si è giunti all’interessante posi- zione del diagramma. Su 18 mosse, 13 sono state di pedone! Il Bianco ha svi- luppato un solo pezzo, l’Alfiere campochiaro, portandolo sul bordo della scacchiera per proteggere i pedoni g4 ed f5 e, come c’era da aspettarsi, ora si ritrova bloccato da quei medesimi pedoni. Il Nero ha un considerevole van- taggio di sviluppo avendo già portato fuori tre pezzi, e si è anche concesso il lusso di muoverne uno due volte (3... åf5 e 5... åd7, una manovra non insolita nella Variante di Spinta della Difesa Caro-Kann); entrambi i suoi Cavalli, sviluppandosi, si sono portati sul bordo della scacchiera, in flagran- te violazione dei principi classici. Si tratta di una strategia d’avanguardia? È possibile, anche se in questa partita il Bianco ha finito per vincere in 49
mosse dopo una complessa lotta.
L’inizio di partita 1. e4 c6 2. d4 d5 3. e5 åf5 4. h4 ©a6 5. g4 åd7 6. h5 f6 7. f4 ©h6 8. åh3 c5 9. f5 e6 @1@ ci dà un’idea di certi eccessi cui è giunta la sperimentazione teorica.
>________! @1@ (QYZTMUZW) Ω (XRYOYZXR)
(PYZYRXZV) (YZXRLFYF) (ZYZLZYFY) (YZYZYZYC) (FLFYZYZY) (KDIBGZJE) <--------ò


































































































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