Page 13 - Enciclopedia essenziale delle idee tattiche.pdf
P. 13
PREFAZIONE 11
Parliamo ora di competizione.
“La grandezza di un uomo sta nel tirare la freccia, non nel colpire il ber-
saglio”, ha scritto il poeta cubano Lezama Lima. Molti anni prima il Cam- pione del mondo Emanuel Lasker aveva espresso un’idea simile, anche se in modo più prosaico: “L’uomo è responsabile di come lavora, non dei risulta- ti che ottiene”.
Tali dichiarazioni di principio riscuotono sempre meno consensi nella nostra epoca pragmatica; a che pro giocare una magnifica partita se alla fine perdi?
Il giovane appena entrato nell’agone scacchistico ha bisogno di imparare a gestire le tante situazioni che prendono vita sulla scacchiera, e a tal fine non c’è niente di meglio che giocare. Manuali e monografie non possono dargli le abilità necessarie ad avere successo negli scacchi competitivi, e cioè spiri- to combattivo, concentrazione, tenacia, adattamento alle nuove situazioni, perseveranza, rigore. Non importa quante volte lo si ripeta: è fondamentale che il giocatore sviluppi il necessario atteggiamento competitivo. In questo potrà aiutarlo il suo allenatore o i compagni del circolo, ma i suoi migliori maestri saranno gli avversari che incontra.
Ciò precisato, bisogna anche ribadire che il supporto tecnico è essenziale. Manuali, pubblicazioni tecniche, partite magistrali commentate sono gli stru- menti per acquisire un’appropriata conoscenza di base. Giocare senza avere un’idea dei fondamenti teorici non è la stessa cosa che giocare possedendo le giuste informazioni. Chi studia la teoria delle aperture, dei finali, della stra- tegia e della tattica si troverà avvantaggiato rispetto a chi si siede alla scac- chiera e combatte disarmato. Viviamo in un mondo sofisticato, dove la tec- nologia ci fornisce un enorme cumulo di informazioni; non possiamo igno- rarle e dobbiamo imparare a gestirle. Un giocatore potrebbe anche sentirsi schiacciato dal peso delle tante aperture che studia e delle partite che rigioca, ma il discernimento acquisito con il suo lavoro e l’esperienza fatta sul campo lo guideranno nelle scelte e lo rassicureranno.
La parola analisi è la più usata nel nostro gioco, ma nessun giocatore si mette ad analizzare ogni possibile mossa legale in una determinata posizio- ne. Saranno le sue conoscenze e l’esperienza a suggerirgli quali mosse pren- dere in considerazione e quali ignorare. La mente opera in modo selettivo, così più il giocatore è esperto e competente, più il processo di selezione gli sarà facile e sicuro, perciò è ugualmente importante giocare, studiare e con- tinuare a giocare.
Quanto poi a sviluppare il necessario spirito critico, penso che uno dei contributi più validi dati da Kasparov a chi gioca sia il suo suggerimento di “fidarsi, ma controllare sempre!”, espresso nel suo libro Sicilian: e7-e6 and d7-d6 Systems.