Page 17 - Il manuale dei finali
P. 17
Premessa
partita nel quale almeno uno dei gioca- tori rimane con non più di un pezzo (Re escluso). Le posizioni che presentano un maggior numero di pezzi non le ho pre- se in esame, ad esclusione di quelle in cui i pezzi ‘in più’ vengono cambiati.
Tema del libro è la teoria dei finali. Sono rimasti quindi esclusi alcuni me- todi di psicologia scacchistica relativi alla condotta della lotta nel finale che rientrano nella ‘tecnica generale dei fi- nali’. A quanti volessero approfondirli, raccomando la lettura della già ricorda- ta monografia di Shereshevsky Strate- gija endshpilja o del volume di M. Dvoretsky e A. Yusupov Lezioni tecni- che per diventare maestro di scacchi, Mursia.
Simboli nel testo
Ho già ricordato il diverso sistema di ca- ratteri tipografici utilizzati nel libro. Ora vediamo il significato di altri simboli usati nel volume.
Di fianco ai diagrammi troverete im- portanti informazioni. Prima di tutto il numero in ordine sequenziale del dia- gramma, poi l’indicazione di chi ha il tratto: la lettera B indica il Bianco e la lettera N il Nero.
Se è presente il simbolo a significa che la posizione può essere utilizzata co-
me esercizio. Nella maggior parte dei casi vi si richiede semplicemente di prendere la decisione giusta: in partita nessuno vi suggerirà se giocare per la vittoria o per la patta, se calcolare com- plesse varianti oppure eseguire rapida- mente una mossa spontanea. A volte, tuttavia, vi viene posta una qualche do- manda che vi guiderà.
Gli esercizi, le cui soluzioni sono raggruppate in fondo al libro, riportano una numerazione limitata a ciascun ca- pitolo.
Il simbolo d significa che la posi- zione non va risolta, ma giocata.
Infine alcuni diagrammi sono con- trassegnati dal simbolo s che indica po- sizioni e idee che hanno valore e impor- tanza teorica, sebbene inferiore ai dia- grammi riportati in formato più grande.
Parecchi anni fa l’Informatore ha sviluppato un sistema di simboli da uti- lizzare nei commenti alla posizione o a una mossa. Divenuto col tempo un siste- ma di uso comune, l’ho utilizzato anche nel presente volume, con piccoli cam- biamenti.
Quest’edizione è una versione am- pliata e corretta di quella pubblicata in lingua inglese.
Mark Dvoretsky
Mosca, settembre 2005
Mark Dvoretsky, IL MANUALE DEI FINALI 15