Page 14 - Il processo decisionale negli scacchi - comprendere il gioco dinamico
P. 14

INTRODUZIONE
vi scandalizzerete quando alla fine del libro presenterò la ricetta di un dolce alle fragole...
Prime ricerche
Fino agli undici anni sono stato sotto l’ala protettiva di Eduard Zelkind, e quando questi si trasferì negli Stati Uniti, chiese al suo amico Albert Kapen- gut di prendersi cura del suo allievo migliore. Ilya Smirin arrivò in seguito, nella seconda metà degli anni ottanta, allorché giunse a Minsk per frequen- tarvi l’università.
Avevo circa sei anni quando come compiti a casa Zelkind prese ad asse- gnarmi esercizi di tattica, sacrifici in h7 ed altri elementi basilari. Non sapevo ancora leggere e scrivere, così era mio padre a trascrivere le posizioni e le so- luzioni, in modo che potessi portarle con me alla successiva sessione d’alle- namento; egli fu la mia mano finché non fui in grado di provvedere da solo.
Zelkind aveva un sistema tutto suo di scrivere le posizioni, molto effica- ce, ma un estraneo poteva scambiarle per geroglifici. A quel tempo le foto- copiatrici erano un vero e proprio lusso, così a fine lezione dovevamo tra- scrivere gli esercizi assegnatici.
Quando in seguito mi recai a Mosca, visitai il Circolo Scacchistico Cen- trale, dotato di una fotocopiatrice. Non era facile però farsi fare delle fotoco- pie, ma Kapengut di solito ci riusciva, e mi passava le copie delle partite de- gli ultimi tornei al vertice. Affinché i giovani di oggi abbiano un’idea del- l’impegno che ciò gli richiedeva, bisogna precisare che praticamente Kapen- gut ‘scaricava a mano’ i file di TWIC.
Per inciso, una delle ragioni che spiegherebbero il crollo dell’Unione So- vietica sarebbe il fatto che le fotocopiatrici raggiunsero il grande pubblico, insieme ad altre forme di progresso tecnico degli anni ’80.
Nel primo volume ho parlato a lungo del libro che ho studiato e amato in gioventù, Rubinstein, con le partite commentate da Razuvaev, dove appresi l’importanza dello spazio e di altri fattori posizionali. L’eroe dei miei studi sul dinamismo invece è stato Efim Geller, che incontreremo nel Capitolo 1 quando parleremo del Campionato Sovietico 1979 tenutosi a Minsk.
Devo subito rettificare quella che può apparire una dicotomia, perché ov- viamente ho appreso motivi dinamici anche da Rubinstein e da Petrosian, co- me ho tratto idee posizionali da Geller, Tal e Spassky. Gli scacchi sono un gioco complesso, ed i giocatori al vertice sono sempre stati in grado di gesti-
12 IL PROCESSO DECISIONALE NEGLI SCACCHI COMPRENDERE IL GIOCO DINAMICO


































































































   12   13   14   15   16