Page 16 - Il processo decisionale negli scacchi - comprendere il gioco dinamico
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INTRODUZIONE
sto intuitivo, il che non implica che sia questo il modo migliore di giocare. Però funziona per me, e sono convinto che sia un errore ignorare l’importan- za che ha l’intuizione nei nostri processi mentali.
Non esattamente calcolo e tatticismi
Giocare in modo dinamico non significa solo calcolare ed elaborare tattici- smi, così come una sedia non è definita dal legno e dalle viti che la compon- gono. D’altra parte senza legno e viti non avresti alcuna sedia e, poiché il pre- sente libro tratta il pensiero dinamico, non possiamo ignorare né il calcolo né i tatticismi. Spero che la distinzione appena fatta aiuti a chiarire e non a con- fondere le idee.
Non essendo quindi il calcolo il tema centrale del nostro libro, mi sembra opportuno suggerirvi alcune opere sull’argomento. Mi piace la serie di libri di Jacob Aagaard Grandmaster Preparation, il cui primo volume, Calcula- tion, contiene la prefazione di un certo sapientone israeliano... Lo menziono non solo perché è un libro molto utile, ma dato che Jacob mi assiste nella ste- sura di questi miei libri, mi diverte l’idea che queste righe lo metteranno in imbarazzo.
Mi piace anche Allenamento intensivo di livello superiore (Prisma edito- ri) che Vladimir Grabinsky ha scritto insieme al suo allievo, il forte GM An- drei Volokitin. Grabinsky è un allenatore di prima classe, che ha portato una decina di giocatori a raggiungere il traguardo di 2650 punti ELO, seguendoli fin dai primissimi anni. Gli esercizi contenuti nel libro sono piuttosto diffici- li, ma lo studente diligente ne trarrà un immenso beneficio. Mentre lavoravo al presente libro, ho ripreso in mano quello di Hort e Jansa, The Best Move, su cui mi ero esercitato da giovane; fortunatamente la mia memoria si è ri- velata tutt’altro che impeccabile, così il libro mi è ancora molto utile.
Coloro che conoscono le mie partite non si sorprenderanno nel constatare la forte influenza che hanno esercitato su di me i libri di Polugaevsky, in par- ticolare le sue lunghe analisi delle varianti della Najdorf e di alcuni finali, le più memorabili delle quali riguardano i finali contro Geller e Gligoric.
Per me la tattica significa soprattutto schemi e calcolo, temi che ho tratta- to in questo libro senza però propormi l’obiettivo di elaborare una corposa teoria; la potete trovare negli scritti di Dvoretsky ed Aagaard. Quest’ultimo condivide il modo di pensare di Dvoretsky, così i loro giudizi non differisco- no molto.
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