Page 35 - Il processo decisionale negli scacchi - comprendere il gioco dinamico
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MINSK 1979 CAPITOLO 1
massimi livelli. Se non possono esse- re presenti di persona, almeno guar- dino le partite online concentrandosi sulle mosse che via via vengono fat- te, senza ascoltare il commento on- line o i suggerimenti di un motore d’analisi. È importante che si atten- gano alle proprie impressioni e cal- colino le varie possibilità mentre i giocatori prendono le loro decisioni.
Efim Geller
Al torneo di Minsk un giocatore mi affascinò più degli altri...
Gli anni d’oro di Efim Geller (classe 1925) furono quelli dal 1949 al 1980. Nel 1949 a Tbilisi vinse il girone di qualificazione per il Cam- pionato sovietico, e poi giunse terzo- quarto nella finale vera e propria. Di- venuto GM nel 1952, quello stesso anno giocò per la prima volta nella squadra sovietica. Fortissimo gioca- tore per tre decenni, riportò lo score di +6 in quasi 200 partite contro sei Campioni del mondo. Il maggior nu- mero di sconfitte le subì da Spassky, mentre ebbe uno score positivo con- tro Botvinnik, Smyslov, Petrosian e Fischer.
Giocatore tra i più rispettati del- l’Unione Sovietica, Geller fece da secondo a Karpov per molti anni. Prima del suo match contro Nigel Short nel 1993, Kasparov gli chiese consiglio su come replicare all’At-
tacco Marshall che Short giocava a quel tempo. Geller gli suggerì un si- stema con h2-h3, d2-d3 e ©b1-d2, consigliandogli di attenersi ad un gioco lento. Poiché funzionò bene per Kasparov, la linea fu popolare per i successivi quindici anni.
Tra i giovani partecipanti a Minsk c’era il diciannovenne Artur Yusu- pov, che ottenne il secondo posto in quello che era il suo primo campio- nato. Cortesemente egli mi ha passa- to i suoi ricordi di allora, che riporto:
“Presentandomi al torneo, la pri- ma cosa che notai fu che il ‘grande vecchio’ era dei nostri, il che non mi dispiacque, ma i primi risultati di Geller non furono esaltanti. Nei pri- mi sette turni fece solo patte, prima di vincere una bella partita strategica contro Romanishin. Fu al 10o e 11o turno che le cose cambiarono. Il pri- mo a cadere in una terribile svista in apertura ed a perdere con Geller in 21 mosse fu Razuvaev; il giorno suc- cessivo, in posizione pari Tsesh- kovsky perse la Donna subito dopo essere uscito dall’analisi dell’aggior- namento.
“Geller, che era un esperto gioca- tore di carte, si rese subito conto di avere la fortuna dalla sua e si trasfor- mò completamente. Giocò con straordinaria energia bellissimi scac- chi d’attacco, uno spettacolo affasci- nante.
“Io ebbi la possibilità di sfruttare quest’esperienza molto più tardi nel-
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