Page 49 - Il processo decisionale negli scacchi - comprendere il gioco dinamico
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IL COMPENSO CAPITOLO 5
ri d’analisi più recenti giungano alla stessa conclusione, una dimostrazio- ne di quanta strada hanno fatto i computer. Curiosamente però i pro- grammatori la pensano diversamen- te. Ricordo che una volta Shay Bus- hinsky (cofondatore di Junior) mi disse di essere stupito che io fossi ca- pace di trovare mosse altrettanto buone, o in rari casi persino migliori, del suo programma.
Ma sono io a stupirmi che qualcu- no sia in grado di creare un program- ma capace di competere con la ric- chezza delle conoscenze umane ac- cumulate in centocinquanta anni di storia scacchistica.
Un’altra volta Shay mi disse di aver visto una mia partita nella quale a suo dire ero riuscito a trovare tutte le mosse migliori e ad un certo mo- mento una anche migliore. Migliore delle mosse migliori? Quando si dice prospettiva diversa!
Con questo non desidero solo prendermi gioco del mio amico, ma anche rivolgermi ai giovani che cre- scono con la medesima prospettiva. Non conoscendo altre mosse, pensa- no che quella del computer sia la mossa giusta. Per loro sei tu a dover dimostrare che il suggerimento del computer non è il più forte, e intanto vengono sempre meno presi in con- siderazione l’esperienza e l’intuito del giocatore. Ma gli scacchi sono un grande gioco, ed è possibile avere successo in molti modi diversi e con
atteggiamenti mentali differenti. Nell’insieme, il Bianco ha tutti i pezzi in partita. Controlla la maggior parte delle case ed i suoi pezzi hanno
una collocazione molto naturale.
A questo punto penso valga la pe- na chiedersi perché Tiviakov abbia deciso, appena uscito dall’apertura, di entrare in una posizione come questa. In linea generale penso che c’entri il suo stile, cui ho già accen- nato, ma metterei in conto anche il fatto che egli è uno scacchista pro- fessionista che viaggia molto e gioca in tornei open un po’ in tutto il mon- do. Forse nell’80% dei casi egli af- fronta giocatori con rating considere- volmente più basso del suo, e utiliz- zare questa variante contro un gioca- tore locale può avere senso; sul lun- go termine il Nero ha un pedone in più, e Tiviakov eccelle nel converti- re i vantaggi di materiale se l’avver- sario non è in grado di mantenere la pressione. Ma usare sempre le stesse aperture per risparmiare energia è una strategia che difficilmente può essere estesa ai tornei al massimo li- vello. L’attitudine agli scacchi è di- versa nei tornei open rispetto ai tor- nei al massimo livello, anche se do- vrei dire che ora ci sono alcuni tornei open molto forti, a Gibilterra, all’I- sola di Man, a Mosca, nel Qatar e nei Campionati continentali dove gioca- no gli scacchisti più prestigiosi. Nei tornei open devi vincere molte parti- te per avere un premio, mentre in un
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