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Capitolo 3
Domande d’appoggio
In questo capitolo il mio scopo è allacciare spinte di rottura e cambi di pezzi così da ottenere una pratica lista di domande d’ap- poggio, utilizzabili in gran parte delle posi- zioni di mediogioco. Basarsi solo su questo è un modo di giocare troppo semplicistico, ma credo sia una buona idea avere in serbo le domande d’appoggio per quei casi in cui l’intuito non riesce a dirigere i nostri pensie- ri verso una direzione ben precisa.
Ho incontrato per la prima volta il metodo delle domande in uno splendido libro pub- blicato nel 2001: Chess Training for Budding Champions, di Jesper Hall. La mia lista di domande d’appoggio è più semplice e ne contiene solamente sei.
introduzione al terzo capitolo
Qual è l’utilità delle domande d’appoggio?
Durante il gioco c’è il rischio di perdere di vista il quadro generale della situazione in un mare di dettagli specifici: tra varianti da calcolare e minacce di cui tenere conto, non resta più tempo per le questioni strategiche più ampie.
Nella prima partita di questo capitolo, due protagonisti dei capitoli precedenti (Nils Grandelius e Ulf Andersson) collaborano nel dimostrare perché le domande d’appog- gio sono importanti.
Quando vanno usate?
Come si intuisce dalla parola stessa, le do- mande “d’appoggio” servono quando l’in- tuito da solo non basta a trovare un piano valido, soprattutto nelle posizioni critiche. Nella seconda sezione troverete alcune indi- cazioni su come identificare queste posizio- ni durante la partita. Vi consiglio di usare le domande quando è in moto l’orologio dell’avversario e l’urgenza di calcolare le va- rianti è meno pressante.
Ma di cosa si tratta?
Soprattutto di considerazioni posizionali. Abbiamo già discusso di alcuni temi posi- zionali importanti (spinte di rottura, cambi di pezzi e squilibri di materiale) nei primi capitoli: in questo capitolo ne aggiungere- mo altri.
Come bisogna usarle?
Le domande sono strutturate in un elenco, da usare però solo quando si è in difficol- tà nel comprendere la posizione. In seguito dovrebbe essere più facile trovare un buon piano.
C’è qualcosa per cui non bisogna usarle?
Sì! Le domande d’appoggio sono soltanto un ausilio e non devono entrare in compe- tizione con l’intuito. La prima cosa da fare è semplicemente cercare buone mosse. Le domande potranno però esservi utili quan- do vi troverete in difficoltà nel prendere in mano la posizione.
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