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Ricordo che una volta, durante una partita, ero molto soddisfatto di aver calcolato una variante lunga e con un’elegante mossa con- clusiva. La partita andò diversamente, ma alla fine, durante l’analisi, mostrai la varian- te all’avversario, che però non capiva perché io avessi speso tanto tempo nel calcolarla: dopo sole tre mosse era già chiaro che sareb- be andato a stare male.
Aveva perfettamente ragione: calcolare bene non è sinonimo di calcolare molte mosse avanti. Un giocatore che scelga mosse can- didate discrete, le calcoli secondo un ordine sensato e sappia quando fermare il calcolo troverà spesso mosse migliori, pur calcolan- do varianti molto più corte. È questo l’argo- mento del capitolo che andiamo a iniziare: il lato teorico del calcolo.
Introduzione al quarto capitolo
Il capitolo si divide in tre sezioni. La prima contiene un esempio introduttivo piuttosto difficile: una posizione molto tattica tratta da una mia partita, in cui ho dedicato pa- recchio tempo al calcolo. In un secondo momento ho proposto la stessa posizione ad Hans Tikkanen sotto forma di esercizio, per confrontare i nostri modi di pensare. Ab- biamo scoperto che lui rifletteva in modo molto più strutturato.
Useremo la posizione anche nel resto del ca- pitolo, per esaminare diversi argomenti: vi consiglio perciò di passare un po’ di tempo a studiarla.
La seconda sezione tratta del calcolo strut-
turato e delle sue componenti:
1) osservare la posizione;
2) calcolare le mosse più forzanti;
3) stabilire un obiettivo;
4) mosse candidate;
5) mettere in ordine le mosse candidate; 6) calcolo e visualizzazione;
7) confronto;
8) falsificazione;
9) controllo delle varianti per evitare sviste.
L’ideale è studiare attentamente questi stru- menti una sola volta: anche se ci sarà sempre un margine di miglioramento delle vostre capacità di calcolo, almeno avrete una base su cui lavorare.
Sono consapevole però che anche se per me questo metodo ha funzionato, non è det- to che sia adatto a tutti. Sentitevi liberi di utilizzare quel che vi sembra utile e scartate pure il resto.
La reazione normale alla vista di un elenco del genere è “non è così che calcolo io!”. Infatti è verissimo, e non sto dicendo che dobbiate farlo. Questo è un capitolo teorico, ma l’idea è studiare il contenuto, esercitarvi a usarlo, in- tegrarlo nel vostro inconscio e infine lasciar- vi guidare nel calcolo dal vostro intuito. Se il flusso dei calcoli scorre senza intoppi non c’è motivo di interromperlo. Quando però l’intuito non vi aiuta, può essere utile usare consapevolmente alcuni di questi strumenti. Nella terza e ultima sezione parleremo della visualizzazione e della capacità di calcolo, anche qui suddividendo l’argomento in al- cuni temi secondari:
Capitolo 4
Calcolare
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