Page 19 - Migliora il tuo punteggio Elo
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Parte II - Programma di allenamento
La prima parte del libro era incentrata sul “pensare gli scacchi” e in essa abbiamo esa- minato metodi che vanno studiati soltanto una volta. Beh, almeno in teoria: in pratica scoprirete che anche se durante un torneo avete cercato attentamente le mosse candi- date, è possibile che nel torneo successivo ve ne dimentichiate.
Nella seconda parte del libro ci soffermiamo invece sull’allenamento quotidiano e su ciò che bisogna fare continuamente per miglio- rare.
Iniziamo dall’aspetto più importante: l’al- lenamento dev’essere piacevole. A me sono sempre piaciute tutte le componenti degli scacchi e perciò la mia motivazione non è mai stata un problema. L’istruttore svedese Robert Danielsson ha invece individuato quattro principi imprescindibili nell’allena- mento degli scacchisti: 1) Motivazione; 2) Varietà; 3) Adattamento del livello; 4) Ap- prendimento attivo.
Un programma vario e adattato al livello del giocatore porta a un aumento della motiva- zione, perché l’allenamento risulta più diver- tente. Ogni scacchista è diverso dagli altri ed è impossibile che gli stessi metodi siano adatti a tutti, perciò vi invito a scegliere e fare vostre le parti dei prossimi quattro capitoli che vi piaceranno in modo particolare.
Il primo passo è cercare un compagno con cui allenarsi: non solo è necessario per ana- lizzare le vostre partite e importante per la preparazione delle aperture; serve anche a espandere il vostro modo di pensare. Inol- tre, essere in due porta generalmente i gio- catori a trarre ispirazione l’uno dall’altro, incoraggiandosi reciprocamente ad andare nella direzione giusta.
Le vostre ambizioni e la possibilità di dedi- care tempo agli scacchi muteranno nel tem- po. I capitoli seguenti si rivolgono a tutti, dagli scacchisti che vogliono “solo” guada- gnare un po’ di punti Elo a chi è determina- to a fare tutto il possibile per aumentare al massimo la propria forza di gioco.
In un certo senso entrambi i tipi di giocatori possono fare le stesse cose, ma con diversa intensità: se i primi dedicheranno un quarto d’ora a risolvere esercizi di tattica per quat- tro giorni alla settimana, i secondi potranno fare lo stesso per due ore al giorno. In ogni caso, vi sono alcuni metodi di allenamento a cui si deve dare priorità.
Le mummie
Da noi a Lund, i giocatori che non miglio- rano mai li chiamiamo mummie. Il termi- ne non è usato necessariamente in senso dispregiativo: anche le mummie amano gli scacchi. Quest’espressione è entrata a far parte del nostro linguaggio a tal punto che esiste persino un circolo di nome La Mum- mia (SK Mumien)! In effetti molte mum- mie si ritengono giocatori molto ambiziosi. Ecco il tipico calendario della loro attività scacchistica settimanale:
Lunedì: due ore di partite lampo su Internet. Martedì: seguire in diretta un super-torneo tutta la sera, esaminando contemporanea-
mente le partite con un motore di analisi. Mercoledì: qualche lampo di riscaldamento
prima di guardare un DVD.
Giovedì: giorno riservato alla lettura di un libro
per preparare la partita del prossimo fine settimana, lettura poi accantonata perché non restava più tempo dopo aver letto su Internet le ultime notizie sugli scacchi.
Venerdì: leggere un libro sui grandi campioni del passato, guardando i diagrammi ma concentrandosi soprattutto sugli interes- santissimi aneddoti contenuti nel testo. Il libro si legge a letto, mezz’ora prima di addormentarsi.
Sabato: sconfitta molto combattuta nel cam- pionato a squadre, ovviamente per colpa dell’unico errore commesso nell’intera partita. Analisi rapida con il computer.
Domenica: niente scacchi. Come si fa a ri- manere motivati dopo una sconfitta così immeritata?
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