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La tipica mummia dedica molto tempo agli scacchi, ma senza mai migliorare sensibil- mente. Molti dei suoi metodi di allenamen- to trascurano il quarto principio di Daniels- son: l’apprendimento attivo.
Per imparare una lingua straniera è fonda- mentale cercare di parlarla. Anche l’ascolto è certamente utile, ma si migliora davvero solo quando si inizia a formare frasi con la propria testa. Gli scacchi non sono poi mol- to diversi. In veste di allenatore, l’apprendi- mento attivo è il mio chiodo fisso: mettere in discussione quello che è scritto nei libri (forse avrei dovuto dirvelo prima...), farsi un’opinione personale, usare metodi di al- lenamento che attivino il cervello.
Basta cambiare qualcosina qua e là perché anche le mummie possano risvegliarsi!
Limitare le lampo a non più di 5 al giorno
Il gioco lampo può essere un buon allena- mento se siete concentrati al massimo, ma spesso le lampo diventano una banale rou- tine, senza contare che su Internet si spreca moltissimo tempo sia aspettando un avver- sario, sia giocando posizioni prive di ogni interesse (ad esempio quando uno dei due si ostina a non voler abbandonare in posizione compromessa).
Vi consiglio inoltre, dopo ogni partita lam- po, di riguardare l’apertura per qualche mi- nuto chiedendovi se c’è qualcosa che non avete capito.
Seguire le partite in diretta senza motore
Spesso il motore ha l’effetto di mettere in ibernazione il cervello di chi lo usa. È prefe- ribile cercare di prevedere la prossima mos- sa con la vostra testa. (A proposito, non ho mai capito cosa c’è di tanto interessante a seguire le partite in tempo reale, molte vol- te limitandosi ad aspettare il risultato. Ma d’altra parte io non ho mai avuto un televi- sore, perciò...)
Guardare DVD che contengano esercizi
Purtroppo, nell’incamerare passivamente le informazioni, il mio cervello non si impegna
con la stessa intensità che raggiunge quando devo risolvere un problema o rispondere a una domanda. Ecco perché tutti i capitoli di questo libro contengono esercizi.
Inoltre i DVD procedono a una velocità adatta per lo spettatore medio, ma che non può essere la più efficace per chiunque.
Accettare gli errori
Le mummie non sembrano conoscere bene se stesse, visto che si autoconvincono di aver perso a causa di un unico svarione. Essere onesti e accettare tutti i propri errori è im- portantissimo per ogni scacchista ambizioso.
Concentrarsi sul gioco
A mio parere le conoscenze storiche non sono importanti. So bene però che esistono altre scuole di pensiero e ho persino sentito dire da un famosissimo allenatore FIDE che è impossibile diventare forti senza conoscere i nomi dei Campioni del mondo in ordine cronologico!
Quando ho affrontato Lajos Portisch al torneo Sigeman & Co del 2008 conoscevo solo pochissime sue partite: quelle che ave- va giocato nei primi turni di quel torneo. Inoltre non credo di avere mai visto un’in- tera partita di Bobby Fischer. Naturalmente mi piacerebbe saperne di più, ma spero che abbiate capito quello che intendo dire: ciò che conta sono le mosse, non i nomi dei giocatori.
Alle mummie consiglierei perciò di leggere tutto il contenuto dei libri e delle riviste di scacchi, non solo il gossip. Naturalmente non ho nulla contro i notiziari scacchistici, ma più che un allenamento serio li conside- ro una fonte di ispirazione o di svago.
Allenarsi quando si è ben riposati
In allenamento bisogna puntare alla qualità. Se all’ora prevista per iniziare ad allenarvi vi capita di essere stanchi (oppure morti, come le mummie) credo sia meglio rimandare l’allenamento.
Questi consigli sono molto numerosi, ma
Introduzione
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