Page 22 - Migliora il tuo punteggio Elo
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In questo capitolo parlerò dell’aspetto tat- tico di un programma di allenamento pia- nificato e seguito da Hans Tikkanen nella primavera del 2010. Per cominciare, Hans ha esaminato con attenzione tutti i motivi tattici per impararli a memoria. Fatto ciò, ha iniziato a risolvere gli esercizi, relativa- mente semplici, che ha trovato in un libro sulla tattica. Finito il libro, ha ricominciato da capo. Tikkanen pensava che ripetere gli stessi esercizi fosse fondamentale per mi- gliorare tatticamente e i risultati gli hanno dato ragione: in estate ha realizzato tre nor- me di GM in meno di due mesi, aumentan- do il suo Elo di 100 punti e conquistando il titolo di Grande Maestro.
La prima parte del capitolo parla di come risolvere gli esercizi: nei limiti del possibile, bisogna farlo in modo simile a una partita. La seconda sezione del capitolo è dedicata alla presentazione dei motivi tattici. Consiglio a tutti di seguire il “Metodo del picchio”, ma è possibile farlo con gradi di ambizione molto diversi. Aryan Tari ha de- dicato molto tempo a risolvere esercizi di tattica online: il vantaggio principale è che si pensa per tutto il tempo a disposizione: non è necessario disporre materialmente i pezzi sulla scacchiera e, con l’orologio in moto, non c’è tempo di pensare ad altro. Allenarsi negli scacchi è quasi sempre un’at- tività piacevole, ma a volte è difficile trovare le motivazioni per impegnarsi al massimo e, quando capita questo, si finisce facilmente per mettersi a giocare lampo... Il diverti- mento è sempre importante, ma l’esperien- za mi dice che gli umani hanno a disposizio- ne un meccanismo psicologico molto astu- to: se ci si impegna con tutte le energie nel fare qualcosa, si inizia ad apprezzarlo dopo pochi giorni.
Vale perciò la pena di continuare a risolve- re esercizi anche se il primo giorno è stata dura. Se credete in ciò che fate, i risultati arriveranno di sicuro. Chi si lamenta di ave- re scarsa memoria non si sta impegnando davvero per ricordare meglio e, così facen- do, finisce per confermare le sue lamentele.
La stessa dinamica vale per l’età: il passare degli anni non impedisce di migliorare negli scacchi. Forse lo rende un po’ più difficile, ma questa non è che una sfida in più!
Le aperture
C’è chi non ama studiare le aperture. Ot- timo! Ci sono mille altre cose da fare. Altri invece passano tutto il tempo dedicato agli scacchi studiando aperture, e questo è ecces- sivo. Credo però che lo studio delle aperture, se affrontato nel modo giusto, possa essere un buon metodo di allenamento. Ancora una volta, il punto fondamentale è avere un atteggiamento attivo e mettere in discussione ciò che trovate nei libri di aperture. Lo stesso dicasi per l’analisi: usare il motore è necessa- rio, ma non dovrebbe mai sostituire le valu- tazioni del giocatore umano.
Credo molto nel creare dei “file di apertu- ra” in cui spiegare le varianti a parole vostre: così facendo, analizzare le varie continua- zioni, trovare novità teoriche e tenere in or- dine il repertorio diventa molto più facile. Nils Grandelius, il nostro giocatore modello per questo capitolo, lavora secondo questa struttura e i suoi risultati in apertura sono eccellenti.
Resta il fatto però che, per lo più, lo studio delle aperture andrebbe affrontato solo quan- do penserete di aver dedicato abbastanza tempo ai due pilastri fondamentali: analizza- re le vostre partite e risolvere gli esercizi.
Per creare i file di apertura c’è bisogno di un lavoro strutturato, che non si addice parti- colarmente ai giocatori più giovani. Aryan Tari ha iniziato ad allenarsi con me a 12 anni e i primi file di apertura li ha ricevuti da me, già completi. Ben presto però gli ho assegnato il compito di crearne uno auto- nomamente.
Il giorno dopo aver ottenuto la sua prima norma di GM mi ha detto che aveva ini- ziato a lavorare sull’apertura con un altro giocatore di Oslo. La notizia mi ha fatto piacere quasi quanto la norma: non ci sono parole per spiegare quanto sia importante un compagno di allenamento.
Introduzione
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