Page 20 - Il processo decisionale negli scacchi - comprendere il gioco dinamico
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INTRODUZIONE
la volta di località turistiche, pronti a pattare in nove mosse o giù di lì. Ov- viamente posso anche capire che dopo anni e anni di duro lavoro desiderino rilassarsi al sole.
C’è chi sostiene che Carlsen era già più forte di Anand e di me nel 2012, e qui la situazione si complica perché uno dei due non aveva giocato il match di qualificazione. Comunque condivido tale giudizio. In quello stesso anno la mia squadra di calcio preferita, il brillante Barcellona, al culmine della sua forza perse nella semifinale della Champions League contro il Chelsea, una squadra composta da giocatori di una certa età e oltretutto fuori forma tanto da finire solo 5a nella Premier League. Poi però giocò benissimo in Cham- pions League e meritò di vincere.
Per lo stesso motivo non sorprende più di tanto se un giocatore non si clas- sifica per il ciclo dei Candidati. Petrosian non è stato il miglior giocatore del mondo per tutto il tempo che ha detenuto il Titolo, e Fischer saltò il ciclo dei Candidati terminato con la vittoria di Spassky nel 1969. Botvinnik una volta non fece parte della squadra sovietica all’Olimpiade, pur essendo il Campio- ne del mondo.
Potrei continuare, ma ciò ovviamente non farebbe cambiare idea a chi se ne è già fatta una. Nel 21o secolo l’importanza dell’opinione pubblica ha as- sunto un peso enorme e non si vede niente che possa starle alla pari; oggi il supporto morale dei media colpisce l’immaginazione collettiva più della vit- toria in gare di qualificazione. Posso capire l’attrazione che la gente ha pro- vato tra il 2013 e il 2014 per un match tra Aronian e Carlsen, visto che con il suo rating Magnus in quel periodo era il Numero 2 del mondo. Ma gli scac- chi sono uno sport, ed il sistema del rating riflette la forma del momento e la media dei risultati; il rating non vince i campionati né lo fa la pubblica opi- nione.
Molti di coloro che seguono sia gli scacchi che il calcio, come faccio io, si tengono aggiornati sul sistema di rating della FIDE ma non sanno niente del- l’attuale classifica della FIFA (e magari non sanno nemmeno che esiste). Ho dato ad un amico dieci possibilità di indovinare qual era il Numero 1 della li- sta FIFA del gennaio 2016. Ha elencato i soliti noti, Germania, Argentina (che non molto dopo è diventata davvero il Numero 1), Brasile, Spagna, Italia, Olanda e così via. La risposta giusta era il Belgio. Stando alla media dei ri- sultati ed alla forma del momento, il Belgio era la squadra migliore al mon- do, anche se non ha mai vinto un titolo. Non me la sento però di infierire trop- po, è davvero una forte squadra e gli Europei 2016 potrebbero essere il suo momento!
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