Page 13 - Enciclopedia essenziale degli schemi di matto
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PREFAZIONE 11
specifiche combinazioni, ed in questo campo si distingue Kurt Richter, come pure Romanovsky, Kotov e Bronstein. Una menzione a parte merita l’ecce- zionale lavoro di Lisitsyn Strategy and Tactics in Chess (che a dispetto del titolo, è un libro esclusivamente sulla tattica), come non possiamo passare sotto silenzio la validissima opera in quattro volumi dello scrittore argentino Roberto Grau, Tratado General de Ajedrez, che ha educato intere generazio- ni di giocatori spagnoli e latino americani.
Tuttavia non mi risulta che finora qualcuno abbia tentato di predisporre una rigorosa classificazione dei meccanismi che stanno alla base dello scac- comatto, né di ridurre a modelli sia gli schemi di matto che le combinazioni di matto tipiche. È l’impegno che mi sono assunto con questo libro, e viste le difficoltà insite in un lavoro di ricerca, chiedo ai lettori di accoglierlo con un atteggiamento benevolo: i misteri negli scacchi sono difficili da afferrare come anche da esprimere. Ogni classificazione ha i suoi limiti, e ancora di più li ha il tema che stiamo trattando, ma la necessità di dare sistematicità all’argomento ha richiesto l’impari sforzo di prima ridurre le combinazioni di matto ai loro elementi base e poi classificarle, in modo da poter finalmente cominciare a studiarle in tutte le loro ramificazioni.
Mi è sembrato indispensabile inserire nel presente lavoro degli esempi classici: il solo fatto di essere ‘classici’ implica che sono eccellenti, non per niente sono durati nel tempo ed hanno ispirato le passate generazioni. Sono stato comunque molto attento ad includere una gran quantità di esempi dei decenni più recenti, perché solo così il lettore si farà una chiara idea dei tipi di posizioni e stili di gioco che prevalgono negli scacchi moderni. Bisogna però mettere in conto che gli scacchi esistono da tanto tempo e che quindi moltissimi temi e combinazioni si ripetono, anche se possono presentare spe- ciali caratteristiche e varianti o elementi di originalità.
Non ho voluto nemmeno dare solo esempi schematici, perché la ricchez- za degli scacchi sta nella loro varietà e diversità. In un manuale trovano posto forme idealizzate, su cui bisogna imparare a lavorare per poterle utilizzare nel gioco pratico. Perciò qui troverete anche esempi complessi con più sotto- varianti che deviano dal tema centrale, esempi che riflettono la realtà del gioco competitivo e che non vanno ignorati.
Permettetemi ora di spendere due parole sul concetto di talento e intuizione.
Quando era un bambino di otto o nove anni Alexander Khalifman, che sarebbe poi diventato Campione del mondo FIDE, si vide rifiutare l’iscrizione al Palazzo dei Pionieri di San Pietroburgo con la motivazione che non pos- sedeva sufficiente talento, come ci riferisce lui stesso. Il rifiuto non lo sco- raggiò, anzi fu per lui uno sprone a dedicare l’intera estate allo studio degli scacchi. Tre mesi dopo fece di nuovo domanda di iscrizione alla sezione