Page 17 - Enciclopedia essenziale degli schemi di matto
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INTRODUZIONE 15
convinto che ogni giocatore che lavora su questo libro, qualunque sia la sua forza di gioco, incontrerà prima o poi delle posizioni la cui soluzione gli cree- rà seri problemi. In altre parole, la semplicità dei primi esempi non deve far pensare che tutta l’opera si manterrà sullo stesso livello di difficoltà.
PARTE 3 Qui il tema sono gli attacchi sul Re rimasto al centro (non arroc- cato). La classificazione è meno rigorosa che nella parte 2, dato che stiamo affrontando una materia più ardua da definire, ma il materiale viene comun- que presentato in modo piuttosto strutturato.
PARTE 4 La quarta ed ultima parte studia le combinazioni tipiche o tema- tiche contro la posizione arroccata, principalmente sul lato di Re. L’arrocco lungo presenta alcune particolarità che lo rendono difficile da sistematizzare, anche se questo non mi ha impedito di includere alcuni esempi significativi.
Aneddoti e note biografiche
Di tanto in tanto ho incluso dei commenti, un aneddoto relativo ad una parti- colare partita o qualche cenno biografico su un giocatore. La mia intenzione è stata di non trascurare il fattore umano, ricordando a tutti i lettori la banale verità che anche i più grandi scacchisti sono esseri umani, non solo nomi e cognomi su un database; anzi, in genere hanno una personalità interessante e originale. Nella maggior parte dei casi, i giocatori cui ho dedicato qualche parola in più non sono i super-campioni, dato che le loro vite ed i loro trionfi sono ormai fin troppo noti, ma quei maestri che, pur facendo parte dell’élite scacchistica, sono rimasti mezzo gradino sotto nella scala del successo.
Schemi e modelli di matto
In molte occasioni, per illustrare certe posizioni di matto ho utilizzato por- zioni di scacchiera (la metà o addirittura un quarto). Non si tratta certo di una mia invenzione, ma penso di aver fornito un paio di contributi originali. In altri testi, infatti, le porzioni di scacchiera venivano solitamente utilizzate in maniera abbastanza caotica e poco coerente: in un dato capitolo se ne pote- vano trovare uno o due esempi, che poi non erano più ripresi nei capitoli suc- cessivi. Inoltre la raffigurazione geometrica della scacchiera era ancor meno razionale, dato che le caselle, le righe e le colonne evidenziate venivano sele- zionate in modo del tutto casuale, lasciando i lettori perplessi e confusi.
Ecco quali sono i miei contributi, cui accennavo prima:
1) Le porzioni raffigurate nel libro sono sempre le metà o i quarti natura- li della scacchiera. Ogni metà è un’ala completa della scacchiera (quella di Re o quella di Donna) o un’intera “metà campo”, per usare una terminologia